Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia
Specchi sferici. Gli specchi sferici sono quelli, la cui curvatura forma parte di una sfera. Lo specchio concavo riceve i raggi nella parte interna
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candela al punto C, la sua immagine in l si avvicina pure al centro C, ossia si allontana dallo specchio, e diventa più grande. La causa, per cui l
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Il pennello di luce R che cade sulla faccia AC di un prisma, di cui la figura adiacente rappresenta una sezione principale, si rifrange avvicinandosi
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Intensità relativa dei colori. — Abbiamo visto che la luce può differire immensamente di intensità. Lo stesso si può dire dei colori, di cui spesso
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progressione continua, in cui la quantità di colore, che forma ciascuna gradazione di una gamma colorata, cresce da una gradazione all’altra di una
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Raggi chimici e raggi caloriferi contenuti nella luce. — Nella luce, oltre i raggi che producono i colori, si trovano altri raggi, di cui alcuni
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visuale di una lente non coincide sempre col foco attinico, vale a dire, che i punti in cui si riuniscono dietro la lente i raggi visibili non sono
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L’angolo di incidenza, sotto cui si fa la polarizzazione della luce, è vario pei diversi corpi. Pel vetro esso è di 35° 5, per l’acqua è di 37
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cui la polarizzazione è diventata un importante ausiliario nelle analisi chimiche.
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il foco di una lente si comporta come il foco degli specchi sferici, di cui abbiamo parlato (a pag. 60); cioè esso non è un punto fisso, costante, ma
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Negli oggettivi di cui si serve il fotografo, non bisogna però rendere troppo piccola l’apertura del diaframma. Se questa apertura si fa
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4° Havvi una posizione intermedia, per cui l’aberrazione e la trasfigurazione si mantengono entro limili accettabili, purchè non si esiga un campo
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3° L’immagine di ogni punto luminoso dell’oggetto deve essere formato al punto in cui l’asse del pennello incontra il parafuoco focusing screen.
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1° Prendasi del vetro flint leggero, ossia poco denso, e suppongasi che x sia quella parte dello spettro in cui i raggi visuali hanno la loro massima
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Ora per dimostrare l’applicazione pratica della formula qui sopra, ed i risultati a cui essa conduce, ci permettiamo di discutere tre casi differenti:
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La visione binoculare, come la sua denominazione lo indica, è quella, per cui si veggono gli oggetti coi due occhi contemporaneamente.
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Tutte queste condizioni sono soddisfatte nello stereoscopio di cui ci rimane a trattare nel seguente capitolo.
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Codesta unione così intima e così forte, per cui due corpi sacrificano se stessi per generare un terzo corpo con proprietà diverse, chiamasi
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L’affinità chimica è dunque quella forza per cui due corpi di diversa natura, dotati di proprietà contrarie, si uniscono insieme per formare un corpo
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Gli acidi forti e le basi forti non vanno soggetti a cambiare in simil modo di natura, secondo l’esigenza degli altri corpi con cui si combinano.
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Si scoprì che un corpo, il quale combinasi chimicamente con un altro corpo in una data proporzione di peso, si combina con tutti gli altri, con cui
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equivale al n° 8 del secondo. Questo equivalore, che si ripete in tutte le altre combinazioni in cui l’idrogeno e l’ossigeno possono trovarsi, è
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Le circostanze più favorevoli, presso cui i metalli si combinano coll’ossigeno, sono quasi sempre una temperatura elevata, il contatto dell’aria
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L’ossigeno combinandosi coi metalli li trasforma generalmente in ossidi basici, tanto più forti quanto più elettro-positivo è il metallo con cui si
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Quasi in ogni operazione chimica si adopera l’acqua. Essa serve di principale veicolo in cui si eseguiscono le composizioni e decomposizioni dei
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lenta dopo che l’acido ha assorbito una parte di questa umidità. Mescolato coll’acqua produce un forte calore, per cui si raccomanda di non mai versare l
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danno un miscuglio, il cui volume non è 100, ma solo 97. La contrazione poi è dovuta a ciò che l’acido solforico monoidratato si combina chimicamente
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solforico, si carbonizza, annerisce. L’acido attira l’idrogeno e l’ossigeno del legno nella proporzione con cui questi corpi formano l’acqua, e rimane
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cui viene a contatto.
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È una combinazione di ciano e di potassio in cui il ciano, benchè composto di carbonio e di azoto C2N, ha la proprietà di comportarsi come se fosse
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Vi sono tre composti di acqua con acido cloroidrico, in cui i rapporti tra la quantità dei due componenti sono fissi.
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e l’altezza comparativa a cui questi tre fluidi salgono in uno stesso tubo capillare è rappresentata dai numeri 6 per l’etere
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11 grammi di acido tartarico, a cui si aggiunge tanta ammoniaca quanta è necessaria per sciogliere il tartrato di ossido di argento. Quindi
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prussiato di potassa rosso, K3F2,6Cy, il cui equivalente è 332.
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Il solfato di protossido di ferro è facile a preparare in piccolo, ed ottenerlo abbastanza puro pegli usi, cui lo destina il fotografo.
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Le soluzioni del solfato di protossido di ferro sono leggermente di color verde. Esposte all'aria, si ricoprono con una pellicola gialla, da cui
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vino, cui comunica un sapore dispiacevole.
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Questa esattezza rapportata alla quantità di acqua, in cui così poco acido si trova disseminato, mi pare riguardevolissima, per non dire impossibile
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Si hanno vari procedimenti per produrre le prove negative, o a meglio dire si hanno varie sostanze sovra cui riceverle, le quali sostanze necessitano
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Non vi sono serie difficoltà per sensibilizzare le lastre introducendole in questo recipiente in cui si pose l’aceto-nitrato, perchè è facile
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Osserva che la composizione dell’acido nitrico a 40° è 7HO,NO5, per cui il suo equivalente chimico è solo 117, e che la composizione dell’acido
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Il collodio che abbia un eccesso di alcool si distingue col nome di collodio alcoolico, mentre si chiama collodio etereo quello in cui l’etere
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focale per cui l’angolo del cono di raggi è molto ottuso, ed il foco che si forma nella sua sommità non è distinto che sopra un sol piano perpendicolare
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8aOggettivi a foco coincidente. — Quando si ha un oggettivo, il cui foco chimico coincide col foco visuale, l’operatore ha molto minor pena a darsi
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trasparenza, per cui, quando si può, è meglio farne senza.
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Una precauzione che l’operatore deve prendere nel fissare, e da cui dipende in gran parte la perfetta riuscita, è questa che si deve evitare per
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(a) Manuale pratico di fotografia per Girolamo Brioschi, Milano, 1862. incoloro, per cui ora basta filtrarlo per ottenerlo della massima purezza.
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La carta sensibilizzata si deve conservare in una scatola al riparo dalla luce e dall’umidità, oppure dentro di un cartolaro in cui ciascun foglio
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Da qualche tempo si fabbricano torchietti a copiare, in cui le quattro viti sono rimpiazzate da due molli elastiche poste sui traversini di legno; le
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1 oncia di acqua distillata, a cui si aggiunge
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